Castello di Donnafugata

Il castello di Donnafugata costituisce il luogo di interesse per eccellenza dell’hinterland Ragusano: riproduce una delle più suggestive opere architettoniche di tutto il territorio Ibleo. Viene sovente accostato al castello del celebre romanzo il “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa. Il nome “Donnafugata” deriva probabilmente dall’arabo “Ayn As Jafat” che significa “sorgente della salute”. Tale denominazione è dovuta probabilmente alla presenza nelle vicinanze di una sorgente di acqua intorno alla quale si registra il primo insediamento di popolazioni arabe. A seguito di una traduzione impropria dall’arabo al siciliano, si desume che il nome diventò “Ronna fuata” (in italiano “donna fuggita”), fino ad assumere l’attuale Donnafugata.

Per ciò che attiene l’architettura, lo stile del castello di Donnafugata è caratterizzato invece da un insieme di elementi artistici e architettonici differenti, venne edificato su un antico palazzo duecentesco, incarna caratteristiche settecentesche (come ad esempio la torre) insieme a elementi gotico-veneziani. La parte più antica della costruzione è sicuramente quella centrale: essa è costituita da una grande torre quadrata che coincide con il prospetto del castello. L’aspetto del castello si sviluppa principalmente in larghezza, per le sue caratteristiche si avvicina molto a una villa residenziale classica, anche se di dimensioni notevoli. Il tragitto che conduce al castello è sicuramente parecchio suggestivo, esso è costituito da una strada leggermente in salita costeggiata ai lati da quelle costruzioni che un tempo costituivano la dimora dei contadini che lavoravano alle dipendenze del signore, oggi, invece, ospitano attività commerciali e locali di ristorazione. Sopra l’ingresso del castello, costituito da un porticato, si presenta un’ampia balconata nella quale si aprono delle porte valorizzate da archi a tutto sesto in stile gotico accompagnati da nicchie nella parete un tempo adornate da statue e sculture rappresentanti belle figure femminili, sopra di esse si innestano delle finestre, sempre con arco del medesimo stile, fanno da contorno ad una elegante loggetta il cui parapetto è arricchito da colonnati e archi in stile gotico. Poco sotto, fra la loggia e le porte, troviamo cinque incisioni nella parete che rappresentano cinque stemmi nobiliari delle famiglie che hanno abitato questi luoghi; percorrendo la balconata ci si trova in una piccola torretta circolare alla quale si accede attraverso stretti scalini; ai piedi di questi, quasi a difendere l’accesso al palazzo, sono collocati due leoni in pietra in posizione di guardia.

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